È un intervento volto a ripristinare un seno svuotato (dal dimagrimento, dall’allattamento, dall’età) o a crearne uno nuovo nel caso non sia mai stato volumetricamente armonico.
Ci sono dei seni piccoli che sono molto attraenti, ma al disotto di un certo volume l’armonia del torace femminile ne risente.
Contrariamente a quanto si pensa questo intervento non è principalmente dedicato a quelle che vogliono fare le “maggiorate”, ma a quelle donne che hanno già avuto un’esperienza di un bel seno proprio o l’hanno sempre desiderato, ma senza esagerazioni. Infatti, nella mia pratica clinica la taglia più richiesta è la terza o poco più.
Durante la visita vengono spiegate alla paziente numerose soluzioni tecniche per quanto riguarda le piccole incisioni necessarie per introdurre la protesi ( trans-ascellare, periareolare inferiore, nel solco mammario), la posizione che avrà la protesi (sottoghiandolare, sottomuscolare, dual-plane) ed infine l’importante scelta delle protesi mammaria.
Sapevate che sono disponibili più di 20 tipi di profilo di protesi disponibili in tutte le taglie e sottotaglie?
Infatti, ci sono protesi rotonde, coniche, ma soprattutto protesi a goccia o anatomiche, progettate per riempire di più il seno dove è necessario (nel polo superiore, nel poco centrale, nel polo inferiore oppure in toto).
Inoltre si può decidere, durante la visita, se si desidera un seno dal profilo basso, moderato, alto, altissimo; e in un certo qual modo si può decidere anche sulla consistenza al tatto.
Naturalmente, tutta questa scelta ci dice che non esiste una protesi più bella delle altre, ma una protesi più adatta per quella paziente e per il risultato che vuole conseguire.
Com’è logico la qualità delle protesi è il primo elemento da tenere in considerazione e và ribadito che le protesi di alta qualità sono assolutamente sicure, non provocano malattie o tumori, tanto è vero che le stesse protesi utilizzate per la chirurgia estetica sono quelle utilizzate negli istituti tumori di tutto il mondo per la ricostruzione mammaria post-oncologica.
Le protesi consentono tutti i tipi di accertamento diagnostico della mammella (palpazione, autopalpazione, ecografia, mammografia, risonanza magnetica, TAC, PET).
La paziente portatrice di protesi non ha limitazioni di alcun tipo: può allattare tranquillamente, può praticare qualsiasi sport (karate e immersioni subacquee comprese), può viaggiare su qualsiasi mezzo ed andare anche su Marte se la tecnologia lo permetterà!
Le complicanze, sempre possibili in ogni tipo di chirurgia, sono fortunatamente rare nella mia personale esperienza e sono riconducibili soprattutto all’incapsulamento o contrattura capsulare, una sorta di “rigetto” che l’organismo fà nei confronti della protesi; in realtà si tratta semplicemente di una reazione da corpo estraneo e non di un rigetto vero e proprio, che con le protesi di altissima qualità, nella popolazione italiana, si verifica meno del 3% dei casi. Qualora succedesse, il seno della paziente risulta indurito, non vi è pericolo per la salute della paziente e si tratterà di decidere quando rimuovere la protesi per sostituirla.
Vi sono aziende produttrici di protesi che rilasciano una garanzia di 10 anni sulla protesi impegnandosi a fornire una nuova protesi gratuita nel caso la protesi originale sia stata “rigettata” dall’organismo con la contrattura capsulare. Infatti le protesi poliuretaniche avvolte da uno speciale rivestimento riducono al minimo il rischio di incapsulamento fornendo così maggiori garanzie in tal senso; il rivestimento inoltre evita il fenomeno passato del seno freddo.
Le protesi di alta ed altissima qualità non necessitano della proverbiale sostituzione decennale e si possono considerare permanenti. Non si rompono mai neanche con traumi violenti e, se dovesse succedere, non è un grande problema, e probabilmente vi hanno salvato la vita assorbendo loro il colpo invece del vostro torace: come un air bag!
Il contenuto delle protesi è un gel siliconico d’avanguardia, appositamente formulato anche per la soddisfazione del tatto, ed è coesivo cioè sta aggrappato a se stesso come fa per esempio il dentifricio sullo spazzolino e ancor di più.
In definitiva si tratta di un intervento sicuro, quando condotto da professionisti esperti ed in strutture certificate, e dal gusto un po’ sartoriale: infatti, si tratta di fare un lavoro su misura, il più adatto ed armonico possibile.
I seni rifatti non sono tutti uguali e non lo devono essere, proprio perché devono sembrare seni propri e quindi adatti ad ogni tipologia di torace.
Un seno rifatto nella stragrande maggioranza dei casi non viene percepito dagli osservatori. A volte però viene individuato dalla gente perché è innaturale, il che vuol dire o che non è stato fatto correttamente o è andato incontro a problemi di “rigetto”, o la paziente ha voluto esagerare con la taglia.
Altre volte si sospetta un seno rifatto perché…è troppo bello!