Rinoplastica / Rinosettoplastica

Il naso è spesso oggetto di dubbi e di insoddisfazione, anche quando ha difetti di piccola entità. Oggi l’intervento di rinoplastica, cioè il rimodellamento chirurgico del naso, secondo tecniche ormai consolidate, permette di raggiungere ottimi risultati con un disagio sempre più relativo.
Tuttavia è bene dire subito due cose:

Primo: non si sceglie il naso come si sceglie un vestito. Il chirurgo estetico agisce secondo criteri estetici di armonia generale del volto, e in base a questi si orienta sempre più verso interventi volti a togliere le imperfezioni ma mantenendo l’impianto originale del naso. In questo modo si evita al paziente sia di avere un naso innaturale, “fatto con lo stampino”, sia di far notare troppo il cambiamento.

Secondo: il risultato perfetto non può essere garantito. La cicatrizzazione del naso, che è una struttura assai complessa, non è del tutto prevedibile nel suo estrinsecarsi. Ne consegue che circa il 15/20% dei nasi operati, solitamente al terzo o al quarto mese successivo, presentino delle imperfezioni, e necessitino quindi di un piccolo ritocco in anestesia locale, consigliabile dopo 10/12 mesi.

Un’accurata visita preventiva è necessaria al chirurgo per compiere alcune valutazioni. Innanzitutto egli deve analizzare la struttura del naso, cioè capire la conformazione delle ossa nasali e della cartilagine, e quindi individuare dove agire per correggere l’inestetismo (naso aquilino, naso gibbuto, naso troppo lungo, troppo largo etc). Poi deve valutare la funzionalità del naso, ovvero se esistano ostruzioni o restringimenti delle vie respiratorie: deviazioni del setto e ipertrofia dei turbinati potrebbero rendere la respirazione nasale molto difficoltosa e insufficiente. Il paziente respira con la bocca, è più predisposto a russare, bacia velocemente perché resta senza respiro. In questo caso l’intervento dovrà essere anche funzionale ed è bene che partecipi anche uno specialista in otorinolaringoiatria. Oltre a cio’, durante la visita, il chirurgo formula una proposta riguardo alla nuova forma che egli intende dare al naso, rispondendo ai dubbi e alle domande del paziente. Prima dell’intervento, il paziente deve obbligatoriamente sottoporsi agli esami clinici necessari,i cui esiti verranno poi valutati dal chirurgo.

L’intervento di rinoplastica viene eseguito in anestesia totale, perché l’intervento sull’osso e sulle cartilagini non sarebbe facile da sopportare altrimenti. Una volta che il paziente è completamente addormentato, il chirurgo provvede a praticare un’incisione all’interno della narice, formando un’apertura attraverso la quale andrà ad agire sulla struttura del naso. In questa fase la pelle deve essere scollata, perché successivamente aderirà alla nuova forma. L’opera del chirurgo consiste in un lavoro artigianale di raspatura del dorso del naso e di modellamento della cartilagine della punta per far assumere al naso la forma desiderata. Se l’intervento è particolarmente complesso, il chirurgo puo’ optare per la tecnica “open”, che consiste nel sollevamento totale della pelle del naso dopo aver inciso la columella, che è quella linguetta di cute compresa tra le due narici. In ogni caso non restano cicatrici visibili.

In seguito all’operazione il paziente deve tenere due tamponi nel naso per 24 ore e rimanere a riposo per una settimana, durante la quale indosserà un particolare tutore in plastica, una sorte di mascherina sul naso, che oltre a proteggere, mantiene la cute aderente alla nuova struttura. Il volto appare tumefatto, ma i lividi scompaiono nel giro di una/due settimane. Un po’ di fastidio è inevitabile nei primi giorni dall’intervento, non foss’altro che per i tamponi emostatici che comunque saranno sfilati senza dolore, contrariamente a come avveniva una volta.

Come si è detto, il processo di guarigione del naso è abbastanza lento, sebbene già dopo due settimane la persona sia assolutamente presentabile. Ma la forma definitiva del naso la si potrà valutare solo dopo 10/12 mesi dall’operazione, quando tutta la complessa struttura si sarà perfettamente stabilizzata. La respirazione invece si apprezzerà efficiente da subito e ancor meglio dopo un breve periodo per disinfiammare le mucose nasali.